Anna e Maddalena di Intrecci Sartoria

Prima amiche d'infanzia, poi cognate e ora socie: è la storia di Anna e Maddalena, le mani e le menti che stanno dietro ad “Intrecci Sartoria”.

Ma andiamo con ordine. Anna, che oggi ha trentatre anni, sceglie di studiare lettere moderne e dopo la laurea inizia a lavorare come insegnante di inglese in una scuola elementare. Il percorso di Maddalena, oggi tretunenne, la porta invece a diventare assistente sociale.

Proprio come due amiche d'infanzia che condividono tutto, le due ormai cognate si trovano a vivere insieme un'altra tappa fondamentale della loro vita: la maternità. Una super maternità, visto che Anna è mamma di quattro bimbi e Maddalena di tre, un'allegra tribù che porta tanta gioia ma anche, inutile dirlo, tanto impegno. Pur essendo due mamme a tempo pieno innamorate dei loro “cuccioli” però, non perdono la voglia di mettersi in gioco, di sperimentare le loro capacità in un ambito che non sia solamente quello domestico.

“Durante la mia terza gravidanza ho iniziato ad avvicinarmi al cucito, tirando furoi la macchina da cucire che era stata della mia nonna” racconta Anna, mentre Maddalena le fa eco raccontando che “Vedere Anna cimentarsi in questa attività tutta nuova mi ha incuriosito, facendomi venire voglia di provare a mia volta”.

La vita da mamme le assorbe, certo, ma Anna e Maddalena sono pur sempre due giovani donne che non hanno perso l'energia e l'entusiasmo per lavorare, e sentono la necessità di riappropriarsi del proprio ruolo di donne, oltre che di madri.

Riprendere il lavoro, però, si rivela complicato. Entrambe hanno bisogno di fare qualcosa che non le tenga distanti dei bisogni dei piccoli. Qualcun altro al posto loro si sarebbe scoraggiato, fatto spaventare dalla difficoltà di conciliare tutto, ritirandosi nella propria zona di comfort con la scusa che “E' un impegno troppo grande da gestire”.

Anna e Maddalena invece uniscono le forze e piano piano inizia a prendere forma un'idea: e se l'esperienza con il cucito fosse la strada da seguire per realizzare il progetto giusto per loro?

Sembra quasi di vederle queste due giovani mamme che tra un'ipotesi e l'altra, improvvisamente afferrano un'idea e la pronunciano ad alta voce: “E se creassimo una linea di abbigliamento per bambini realizzata a mano da noi?”

“All'inizio si è trattato solo di un'idea, ma abbiamo avuto la fortuna di avere attorno persone che l'hanno sostenuta da subito. Non solo ci hanno incoraggiate ma addirittura un'amica, sarta professionista, ci ha insegnato a perfezionare le nostre tecniche di cucito.

“Piano piano il progetto ha preso forma, ci siamo informate in modo da conoscere quale strada seguire per strutturarlo e nell'autunno del 2022 abbiamo seguito un corso di formazione presso la scuola di moda e design Gadotti di Trento, dove ci siamo ulteriormente perfezionate. Abbiamo lavorato in maniera precisa sul modellismo per bambini e seguito dei laboratori con l'intenzione di acquisire tutte le competenze per creare le nostre collezioni”.

Ormai le basi ci sono. Le ragazze investono nell'acquisto di macchine da cucire professionali e scelgono come laboratorio la casa di Anna.

“Era una scommessa, non sapevamo come sarebbe andata e non ce la siamo sentita di investire cifre troppo importanti per affittare dei locali, inoltre, lavorare in casa ha l'innegabile vantaggio di poter avere vicino i bambini e occuparci di loro”.

Eccola la genesi di quella che è oggi “Intrecci Sartoria”, una realtà che, come dice il suo slogan, è fatta di tre componenti imprescindibili: comfort, qualità e sostenibilità.

“I nostri bambini sono la prima fonte di ispirazione. Quando scegliamo quali capi produrre, è a loro che facciamo riferimento, e, da mamme, sappiamo bene quanto il comfort sia fondamentale per far sì che possano muoversi e sentirsi a loro agio negli abiti che indossano.

La qualità è garantita dal fatto che ogni capo è confezionato a mano, prestando attenzione ad ogni dettaglio. Spesso si cade nella 'trappola' del fast fashion, per via dei prezzi competitivi, ma la qualità dei capi si rivela quasi sempre scarsa, così come la loro durata. Quello che offriamo noi è una qualità che dura nel tempo, ciò che per prime sceglieremmo come madri”

Intrecci approda sui social e successivamente nasce anche un e-commerce, dove debutta con la collezione estiva 2023.

“Abbiamo scelto di seguire il nostro gusto, prediligendo toni neutri e fantasie geometriche astratte, acquerellate. Creiamo anche capi più eleganti, sempre tenendo conto del fatto che l'estetica deve coniugarsi al comfort, e prestiamo grande attenzione ai dettagli. I canali social ci permettono di mostrare ai nostri followers quanto realizzare degli abiti a mano richieda tempo e cura, il che rappresenta un valore aggiunto”.

Ma non avevamo parlato anche di sostenibilità?

“Certo! Dedichiamo molto tempo alla ricerca dei tessuti, scegliendo cotoni biologici e certificati. La certificazione Oeko-Tek, per esempio, si applica al settore delle materie prime tessili e semilavorate, contrassegnando i prodotti che non presentano rischi per la salute dei consumatori. Tutto questo per noi è molto, molto importante”.

La prima collezione ottiene un discreto successo e piano piano gli ordini cominciano ad arrivare, e non solamente dal Trentino, segno che il capi di Intrecci stanno diventando sempre più apprezzati anche fuori dai “nostri” confini.

“Ci è piaciuto molto partecipare al craft market di Pulk la scorsa primavera, è stata un'occasione per farci conoscere e al contempo incontrare altre artigiane. Non è facile fare marketing da sole e confrontarsi con altre persone che hanno intrapreso percorsi simili è fondamentale.

“Quello che stiamo imparando in questo viaggio è a portare pazienza nei momenti di sconforto, che inevitabilmente, come in tutte le cose, possono arrivare. Cerchiamo di dare valore al tempo, di prenderci cura dei nostri clienti, e di perfezionarci sempre, perché il tempo passato ad imparare non è mai tempo sprecato”.

Un messaggio Anna e Maddalena lo vogliono dare proprio alle mamme come loro: “Non sentitevi in colpa se sentite il bisogno di dedicare del tempo alle vostre ambizioni e allo sviluppo delle vostre capacità. Non fatevi frenare dalla paura, perché con pazienza e determinazione, si può fare!”

E se non siete convinti, rileggete la loro storia da capo.

Alice Sommavilla, n. 16, “L’isola che c’è”. La rubrica di Pulk.

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Nicolò, Mattia e Federico di La Taola

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Giorgia Pallaoro