Mentre ci si chiude dietro a delle linee, fisiche o immaginarie, e per le persone è più difficile attraversarle, c’è qualcosa che continua a muoversi: il cibo.
A unire Italia e Palestina non c’è soltanto il Mar Mediterraneo, ma una base comune di ingredienti: infatti, olio d’oliva, grano, verdure, legumi, spezie e frutta secca sono solo alcune delle materie prime della tradizione culinaria palestinese, che richiamano alla memoria piatti della nostra cucina, soprattutto di quella meridionale. Per i palestinesi il cibo è uno degli elementi portanti della propria identità. In Palestina, oltretutto, il cibo e la cucina diventano una forma di resistenza all’occupazione che tenta di sradicare un popolo non solo dalla sua terra, ma anche e soprattutto dalla sua cultura.
Suzan, donna palestinese arrivata a Trento da qualche anno con la famiglia, vi condurrà alla scoperta dei piatti che più la rappresentano, quello cucinati abitualmente a casa sua e amati dalla propria famiglia.
MENÙ
MEZZEH
Yalanji (involtini di foglia di vite)
Hummus
Labneh e za’atar
Tabbula o Tabblouleh salad (insalata di prezzemolo e menta con cetrioli, bulgur e pomodori)
Taboon bread
PIATTO PRINCIPALE
KABSA a base di riso e carne di pollo, diffuso anche nella cucina saudita
DESSERT
Il dessert verrà servito con il classico chai palestinese
Quota di partecipazione euro 55,00.
Con abbinamento vini selezionati da Michele Girelli dell’Azienda Enovely euro 62,00.
Per prenotazioni e informazioni: vera@pulk.me.